La stima delle abitazioni ai Censimenti del 2011 e del 2021
Il Censimento delle abitazioni del 2011 era basato unicamente sulla rilevazione attraverso cui venivano osservate le abitazioni occupate, ovvero quelle in cui dimorava abitualmente almeno una persona, e le abitazioni vuote.
In particolare, nel 2011 le abitazioni vuote sono state individuate considerando il numero di interni di ogni edificio (quantificato dai rilevatori comunali grazie ad una indagine specifica) e il numero di abitazioni occupate dalle famiglie censite nell’edificio stesso.
Il dato relativo al numero totale di abitazioni in Italia al Censimento Permanente 2021 è frutto del trattamento statistico delle informazioni presenti nel Registro Statistico dei Luoghi ed in particolare della componente Registro degli edifici e delle abitazioni, la cui fonte primaria è attualmente il catasto degli immobili al 2020.
A partire dal numero di abitazioni complessive, per ciascun comune sono state calcolate le abitazioni occupate e non occupate. Le abitazioni occupate sono state ottenute escludendo dal numero di famiglie tutte quelle che non vivono in un’abitazione (famiglie in altri tipi di alloggio, senza fissa dimora, eccetera) e considerando le famiglie coabitanti. Le abitazioni non occupate sono state, invece, ottenute dalla differenza tra il numero di abitazioni totali e quelle occupate da famiglie.
Le abitazioni al Censimento Permanente del 2021 sono circa 4 milioni in più rispetto al 2011 (+13,0%), con una crescita di circa 1 milione 555mila abitazioni occupate (circa +5,0%) e di circa 2 milioni 509mila abitazioni non occupate (circa +8,0%). In relazione alle sole abitazioni occupate, l’aumento è in linea con quello del numero di famiglie (la variazione del periodo è pari al 6,6% per le abitazioni occupate e al 6,5% per le famiglie in abitazione).
La crescita delle abitazioni nel periodo 2011-2021 è dovuta, pertanto, soprattutto alla componente delle abitazioni non occupate. Tale incremento deriva dalle nuove costruzioni e dal cambio della metodologia di stima che adesso, a differenza del passato, si basa esclusivamente sui dati amministrativi opportunamente corretti e integrati nel Registro Statistico dei Luoghi, in particolare nella componente Registro degli edifici e delle abitazioni e non sulle informazioni rilevate sulle famiglie. Nel 2011, come già sottolineato, il dato da indagine costituiva l’unica fonte informativa per la determinazione delle statistiche censuarie sugli alloggi. Il dato catastale era stato considerato solo come fonte di benchmark ed evidenziava già all’epoca uno scostamento non trascurabile sia in termini assoluti che relativi rispetto alle informazioni rilevate sul campo.
La nuova strategia censuaria e i Registri statistici garantiscono un riallineamento con le informazioni incluse nelle fonti amministrative disponibili. Il miglioramento degli archivi e della capacità di integrazione statistica delle fonti assicura quindi un incremento progressivo nella qualità dei dati.
Censimento della popolazione e delle abitazioni: Il censimento della popolazione e delle abitazioni rileva, per ciascun comune, la totalità delle persone dimoranti abitualmente e consente di conoscere la struttura demografica e sociale dell’Italia e dei suoi territori.
Il nuovo censimento permanente si basa sull’integrazione tra i dati di fonte amministrativa e quelli che vengono acquisiti attraverso le rilevazioni che ogni anno coinvolgono un campione rappresentativo di comuni e di famiglie.
Al fine di garantire una maggiore tempestività e frequenza dell’informazione prodotta, alla diffusione decennale nazionale ed europea, è stata affiancata la pubblicazione di un set ridotto di tavole a livello comunale su un sottoinsieme di variabili censuarie con cadenza annuale e rimodulabile nel tempo.
Le famiglie che ogni anno partecipano alle indagini campionarie ricevono in alcuni casi una lettera a firma del Presidente dell’Istat in cui sono riportate le credenziali per accedere al questionario elettronico e compilarlo in ogni sua parte, in altri vengono contattate da un rilevatore autorizzato dal comune per fare o programmare un’intervista.
I contenuti del Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni sono stabiliti sulla base dei Regolamenti dell’Unione Europea, delle richieste degli utilizzatori del dato censuario e per garantire la continuità di alcune serie storiche. I temi della diffusione riguardano le principali variabili demografiche, la cittadinanza, la mobilità interna e internazionale, le famiglie, gli alloggi e altre informazioni di carattere socio economico.
I dati sul numero di abitazioni non occupate relativi all’edizione 2019 del Censimento permanente sono in fase di revisione e verranno resi di nuovo disponibili al più presto.
La stima delle abitazioni ai Censimenti del 2011 e del 2021
Il Censimento delle abitazioni del 2011 era basato unicamente sulla rilevazione attraverso cui venivano osservate le abitazioni occupate, ovvero quelle in cui dimorava abitualmente almeno una persona, e le abitazioni vuote.
In particolare, nel 2011 le abitazioni vuote sono state individuate considerando il numero di interni di ogni edificio (quantificato dai rilevatori comunali grazie ad una indagine specifica) e il numero di abitazioni occupate dalle famiglie censite nell’edificio stesso.
Il dato relativo al numero totale di abitazioni in Italia al Censimento Permanente 2021 è frutto del trattamento statistico delle informazioni presenti nel Registro Statistico dei Luoghi ed in particolare della componente Registro degli edifici e delle abitazioni, la cui fonte primaria è attualmente il catasto degli immobili al 2020.
A partire dal numero di abitazioni complessive, per ciascun comune sono state calcolate le abitazioni occupate e non occupate. Le abitazioni occupate sono state ottenute escludendo dal numero di famiglie tutte quelle che non vivono in un’abitazione (famiglie in altri tipi di alloggio, senza fissa dimora, eccetera) e considerando le famiglie coabitanti. Le abitazioni non occupate sono state, invece, ottenute dalla differenza tra il numero di abitazioni totali e quelle occupate da famiglie.
Le abitazioni al Censimento Permanente del 2021 sono circa 4 milioni in più rispetto al 2011 (+13,0%), con una crescita di circa 1 milione 555mila abitazioni occupate (circa +5,0%) e di circa 2 milioni 509mila abitazioni non occupate (circa +8,0%). In relazione alle sole abitazioni occupate, l’aumento è in linea con quello del numero di famiglie (la variazione del periodo è pari al 6,6% per le abitazioni occupate e al 6,5% per le famiglie in abitazione).
La crescita delle abitazioni nel periodo 2011-2021 è dovuta, pertanto, soprattutto alla componente delle abitazioni non occupate. Tale incremento deriva dalle nuove costruzioni e dal cambio della metodologia di stima che adesso, a differenza del passato, si basa esclusivamente sui dati amministrativi opportunamente corretti e integrati nel Registro Statistico dei Luoghi, in particolare nella componente Registro degli edifici e delle abitazioni e non sulle informazioni rilevate sulle famiglie. Nel 2011, come già sottolineato, il dato da indagine costituiva l’unica fonte informativa per la determinazione delle statistiche censuarie sugli alloggi. Il dato catastale era stato considerato solo come fonte di benchmark ed evidenziava già all’epoca uno scostamento non trascurabile sia in termini assoluti che relativi rispetto alle informazioni rilevate sul campo.
La nuova strategia censuaria e i Registri statistici garantiscono un riallineamento con le informazioni incluse nelle fonti amministrative disponibili. Il miglioramento degli archivi e della capacità di integrazione statistica delle fonti assicura quindi un incremento progressivo nella qualità dei dati.
Censimento della popolazione e delle abitazioni: Il censimento della popolazione e delle abitazioni rileva, per ciascun comune, la totalità delle persone dimoranti abitualmente e consente di conoscere la struttura demografica e sociale dell’Italia e dei suoi territori.
Il nuovo censimento permanente si basa sull’integrazione tra i dati di fonte amministrativa e quelli che vengono acquisiti attraverso le rilevazioni che ogni anno coinvolgono un campione rappresentativo di comuni e di famiglie.
Al fine di garantire una maggiore tempestività e frequenza dell’informazione prodotta, alla diffusione decennale nazionale ed europea, è stata affiancata la pubblicazione di un set ridotto di tavole a livello comunale su un sottoinsieme di variabili censuarie con cadenza annuale e rimodulabile nel tempo.
Le famiglie che ogni anno partecipano alle indagini campionarie ricevono in alcuni casi una lettera a firma del Presidente dell’Istat in cui sono riportate le credenziali per accedere al questionario elettronico e compilarlo in ogni sua parte, in altri vengono contattate da un rilevatore autorizzato dal comune per fare o programmare un’intervista.
I contenuti del Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni sono stabiliti sulla base dei Regolamenti dell’Unione Europea, delle richieste degli utilizzatori del dato censuario e per garantire la continuità di alcune serie storiche. I temi della diffusione riguardano le principali variabili demografiche, la cittadinanza, la mobilità interna e internazionale, le famiglie, gli alloggi e altre informazioni di carattere socio economico.
I dati sul numero di abitazioni non occupate relativi all’edizione 2019 del Censimento permanente sono in fase di revisione e verranno resi di nuovo disponibili al più presto.